Lo scaldaletto è un coprimaterasso termico, che funziona per mezzo della corrente elettrica. Il suo funzionamento è semplice ed intuitivo allo stesso tempo. L’apparecchio va disteso con cura, all’interno del letto, sopra al materasso. Bisogna fare attenzione a non piegare il tessuto, specie se avete scelto un modello classico, con il filo elettrico all’interno. Il rischio è quello di poterlo danneggiare. Prima di andare a dormire, accenderete lo scaldaletto per il tempo indicato dal manuale d’istruzioni (normalmente non più di un’ora). Il tessuto accumulerà il calore, che vi terrà al caldo per tutta la notte. Attenzione però a sistemare bene le coperte: dal materasso il calore tenderà a salire verso l’alto. Se le coperte non sono sistemate correttamente, ovviamente il caldo fuoriuscirà dal letto.
I benefici
Disporre di uno scaldaletto porta numerosi benefici. Dormire in un ambiente caldo ci consente di riposarci adeguatamente, in modo da essere freschi e riposati al mattino, per cominciare una nuova giornata nel migliore dei modi. In particolare i nostri muscoli al caldo potranno rilassarsi e rigenerarsi. E dormire in un letto caldo migliora anche la qualità dell’umore. Non solo: chi non ha uno scaldaletto tende a tenere accesi per tutta la notte altri mezzi di riscaldamento, tenendo la stanza in un caldo innaturale per ore ed ore. Al mattino, al risveglio ne risentiranno labbra e pelle. Inoltre, dormire abitualmente in un ambiente eccessivamente caldo può favorire l’insorgere di malattie respiratorie con il passare del tempo. Meglio dunque affidarsi ad uno scaldaletto.
Come scegliere lo scaldaletto adatto a noi
La scelta dello scaldaletto, come per qualsiasi altro prodotto, deve essere ponderata, tenendo conto delle reali esigenze alla base del nostro acquisto. Ma quali sono i fattori da valutare? Molto spesso partiamo dal prezzo, sbagliando. Il rischio è quello di acquistare un prodotto che ha un prezzo contenuto, ma non tutte le funzionalità che ci saremmo aspettati. O, al contrario. un apparecchio dal prezzo eccessivo e con molte funzioni superflue per le nostre abitudini. Quindi, in fase di acquisto, occorre sempre valutare:
- Le dimensioni: la misura dello scaldaletto è un parametro che non può proprio essere ignorato. I modelli in commercio rispondono a misure standard che si adatteranno facilmente a quelle del tuo letto;
- La potenza: i kW sono proporzionali alla misura dello scaldaletto;
- Il tessuto: dalla lana merinos al cotone, dal sintetico al pile, passando per i tessuti ibridi; c’è un’ampia rosa di scelte sul mercato;
- Le funzioni aggiuntive: si tratta di funzioni che vanno ad aggiungersi a quella di base del dispositivo.
Lo scaldaletto artigianale
La fascia di prezzo medio di uno scaldaletto oscilla tra i 40 e gli 80 euro. Ovviamente, in commercio è possibile acquistare anche apparecchi con un costo al di fuori di questa forbice di prezzo (sia al ribasso che al rialzo). Indubbiamente, tra i prodotti di maggiore qualità, e allo stesso tempo più costosi, c’è lo scaldaletto artigianale. Si tratta di un prodotto certificato, composto al 100% di lana merinos, il più caldo sul mercato. Questo modello di scaldaletto consente di attuare un importante risparmio energetico. Anche nei giorni più freddi dell’anno, permette di spegnere completamente gli altri mezzi di riscaldamento, per tutta la notte. La spesa sostenuta in fase di acquisto, a lungo andare sarà recuperata in forma di risparmio, grazie alla bolletta dell’energia decisamente più leggera. Lo scaldaletto infatti, funziona per pochi minuti al giorno (al massimo un’ora), ed è un prodotto a basso consumo.
Alternative alla lana
Non tutti amano la lana. Alcuni possono trovare un po’ irritante il tessuto, altri possono trovarlo eccessivamente caldo. Il mercato offre grande possibilità di scelta, quindi sono disponibili alternative valide alla lana merinos. Vediamo insieme quali sono:
- Poliestere: dopo la lana merinos, è il tessuto più caldo. Certamente ha un costo decisamente minore.
- Sintetico: è il tessuto meno costoso, ma anche il meno caldo. Adatto a chi non è freddoloso e trova il poliestere e la lana troppo caldi;
- Cotone: è la soluzione intermedia tra lana e sintetico.
- Soluzioni ibride: lo scaldaletto può essere composto da più tessuti, in percentuali differenti.
Inoltre sul mercato sono disponibili modelli di scaldaletto traspiranti, impermeabili e ipoallergeneci.
Come pulire i tessuti
Dal punto di vista della pulizia, i tessuti di distinguono in due categorie: lavabili e non lavabili. Ovviamente, la differenza è molto semplice. I primi possono venire a contatto con i liquidi, i secondi no. Per questi ultimi useremo un panno asciutto. Per i primi invece, non si pongono particolari problemi. Si può ricorrere all’acqua, mista a detergente. Chi non ha voglia di pulire a mano lo scaldaletto, può servirsi anche della lavatrice. L’unica accortezza è quella di disattivare la centrifuga. L’operazione di pulizia, infatti, deve avvenire il più delicatamente possibile. In ogni caso si consiglia il lavaggio a mano, per non piegare eccessivamente il tessuto. Il rischio è sempre quello di danneggiare il filo elettrico.